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In fondo al pavimento, dietro le troppe porte,
le senti camminare le tue vite senza nome, il tuo cancello aperto, di ricordi lungo il mare, che lava sassi e sabbia come pesi sopra il cuore. E resta poco e niente di sbagliato, di sincero, se provi a ripulire il vetro di quest’anno in chiaroscuro, è un film d'autore, amore, è una fabbrica d’inganni. C'è soltanto la tua luce in fondo agli occhi, quel fondo di luce buona. Come ti va? Sai se rimani? Come ti va? Non c’è risposta al freddo, fra la notte ed il mattino, ti scivola negli occhi come un mago, un assassino, e mentre volto sonno come pagina migliore, ti vedo che ti svegli, anche tu mi vuoi guardare. E guarda questo pigro, non si vuole mai svegliare, questo grido mattutino, come barbare parole che si incagliano sul fondo del respiro dell’amore, c’è soltanto la tua luce nella stanza, quel fondo di luce buona. Come ti va? Quanto rimani? Come ti va? Quale sentiero perduto, che voce hanno i tuoi occhi, con quella luce che non fa rumore. Luce degli occhi che hai, in quest’autunno che viene e poi va, come un riflesso su questa città, su tutta questa città. |
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